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In questo momento di grave disagio economico tutti tendono a conservare il reddito, il posto
di lavoro.
I politici non sono da ameno.
Quello che però mi fa un po’ specie è questa metamorfosi senza vergogna che il Movimento 5
Stelle (e tutti i suoi adepti) porta avanti pur di non perdere la poltrona.
Avevano iniziato la loro avventura politica sventolando la purezza, che non si sarebbero mai
alleati con nessuno, con la trasparenza delle loro azioni da divulgare in diretta; piuttosto
tutti a casa.
Il popolo li ha seguiti così si sono trovati ad avere la possibilità di essere al timone, un
successo oltre ogni più nefasta e rosea previsione.
Non si poteva più sbandierare la purezza, avrebbe significato andare tutti a casa, ovvero per
una fetta di loro tornare a stipendi ordinari al posto di lauti emolumenti da parlamentari.
Mi sembra di sentirli, radunati in capannelli, che iniziano a pianificare come poter evitare di
tornare alla vita precedente. “piuttosto sostengo Berlusconi, non ho nessuna intenzione di
tornare a fare il medico dopo avere mandato a … salutato eufemisticamente i colleghi e
superiori” “ed io allora, non ci penso nemmeno, dobbiamo fare in modo che si trovi una
soluzione”.
Così i Grillini, con un colpo di teatro si sono piegati e scesi a patti con la lega, già
proprio con Salvini.
Al Governo con la Lega hanno ingoiato un po’ di rospi piuttosto che andare a casa e, quando
Salvini ha fatto cadere il Governo nella speranza di andare alle urne e raccogliere il frutto
della raggiunta popolarità, ecco che i Grillini, con un nuovo colpo di teatro (d’altra parte se
l’ispiratore è Grillo, cos’altro aspettarsi) si alleano con la sinistra.
Tra le tante malefatte (ovvero cose fatte male) possiamo annoverare: l’affare ILVA col quale
hanno generato (oltre alle figuracce) l’accollarci un mare di carichi economici per essersi
voluti accanire con cavilli che loro non avrebbero mai firmato, l’affare Autostrade, un
ginepraio pieno di false promesse e di chissà quali “patti commerciali” l’affare Alitalia, una
voragine senza fondo, un buco nero nel quale confluiscono una gran quantità delle nostre tasse.
Passiamo poi alla riduzione dei parlamentari, già questa promessa elettorale garantisce che
circa il 90% degli attuali parlamentari 5 Stelle dovranno tornare alle loro occupazioni
precedenti; tra calo di consensi e riduzione delle poltrone non so quanti riusciranno ad essere
nuovamente eletti.
E‘ per questo che penso improbabile un ritorno alle urne prima del tempo (se non quando saranno
maturati tutti i previlegi parlamentari; d’altra parte è umano, quanti di voi 10 lettori
vorrebbero tornare a guadagnare un decimo dello stipendio attuale con l’aggravante della
necessità di produrre risultato?
Se provate a fare un calcolo vi accorgerete che molti di loro, in cinque anni avranno
guadagnato più che in cinquanta anni di lavoro (quello sudato), con queste premesse chi
vorrebbe mollare la sedia?
‘ffanculo alle promesse.
Non sono certo che sia un discorso coerente ma sicuramente uno spunto d’analisi, c’è da
rifletterci gente ce da rifletterci.
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