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31 dicembre 2007 |
Forse non ve ne siete accorti.
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Magari eravate distratti e troppo concentrati sui cappelletti in brodo, oppure appesantiti dallo zampone.
O forse siete stati impegnati a correre tra i negozi per gli ultimi regali di queste feste natalizie.
Eppure, cari miei, la notizia è di quelle che fanno tirare un sospiro di sollievo.
E' la fine di un incubo, di un tunnel che sembrava infinito.
Finalmente anche noi possiamo vedere la luce come i Blues Brothers, possiamo tirare fuori dal cassetto i sogni non realizzati in tanti anni, possiamo dormire sonni tranquilli.
Naturalmente stò parlando della situazione economica di noi italiani, tutti, nessuno escluso.
No, non si tratta di illusioni o di un tasso alcolico superiore al consentito, la fonte di tanta gioia e senso di liberazione viene direttamente dal nostro presidente del Consiglio Romano Prodi.
Se non mi credete riporto il virgolettato della conferenza stampa di fine anno: «L’Italia è un Paese che si è rimesso a camminare ed è uscito dalle emergenze».
E allora orsù, riprendete in mano il vostro portafogli e scoprite la sorpresa, oppure lucidate la carta di credito che aveva fatto le ragnatele e fatela strisciare nei megastore, nei supermercati, nelle agenzie di viaggi o, perchè no, nelle gioiellerie, financo dai fruttivendoli.
E al commerciante chi non si fidasse di cotanta disponibilità mostrate orgogliosi la vostra busta paga e sbattetegli in faccia i numeri dicendo: "garantisce Prodi".
E se vi faranno notare che nulla è cambiato, anzi, forse siete addirittura un po' più poveri, acquistate tutto in comode rate, cambiali, leasing, rateizzazioni perchè tanto quel pezzetto di carta, che è la vostra busta paga, nel 2008 registrerà numeri da capogiro.
Si, fidatevi del professore, che ne stà strologando un'altra delle sue, un «grande patto per maggiori salari, maggiore produttività, riduzione delle imposte per i salari medio bassi. Inizieremo subito questa sfida comune per la grande ripresa dell’Italia».
Abbandonata la metafora del motore, che ci ha tenuto compagnia per tutto il 2007, ora si cammina ed un bel paio di scarpe nuove simboleggia bene questa ripresa.
Nel 2008 passeremo ai sandali e a fine legislatura concluderemo con le pantofole.
L'importante non è cosa portiamo ai piedi, ma dove ci stà conducendo il salvatore della patria che, sempre ottimista, ci indica all'orizzonte il sol dell'avvenir che già splende nel cuore del suo governo.
Se tanto mi dà tanto dobbiamo brindare a questo 2007 di abbondanza economica non solo per i conti pubblici disastrosi che finalmente ci siamo lasciati alle spalle, ma anche a tutti gli altri obiettivi raggiunti brillantemente da questo esecutivo: la criminalità, il lavoro, il welfare, la ridistribuzione del reddito, la politica estera, l'ambiente, l'informatizzazione e i salari.
Tutto positivo, tutto risolto, in una frase che resterà celebre e scritta a caratteri cubitali nelle pagine di storia patria: L'ITALIA E' USCITA DALLE EMERGENZE.
Non crediate che stia inventandomi tutto o mi sia bevuto il cervello, perchè è tutto scritto nero su bianco e quello che, per colpa della nostra poca fede, non si è fatto nel 2007, lo si farà sicuramente nel 2008.
Apprestiamo dunque a festeggiare un capodanno come da anni non si faceva, con spumante e fuochi artificiali perchè il governo, instancabile e non pago di tutto ciò che ha fatto per renderci oggi più sereni, prospetta addirittura che il 2008 «Dovrà essere l'anno in cui proiettiamo l'Italia nel futuro».
Tenetevi stretti, allacciate le cinture e pronti a compiere il grande balzo...
Voi intanto partite senza di me.
Io resto qui coi piedi per terra e auguro semplicemente a tutti gli italiani che il 2008 porti salute a chi non ne ha e un pò di tranquillità a chi non riesce ancora ad arrivare a fine mese.
Grazie di tutto... soprattutto delle scarpe.
un grande augurio di buone feste ma, soprattutto, un augurio per il nuovo anno, che sia migliore “ senza questo Governo” per tutti.
Troja Giuseppe
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